FIBROMIALGIA: MALATTIA INVALIDANTE
di Vincenzo Papadia
La Fibromialgia è stata riconosciuta come patologia invalidante dall’O.M.S.
(Organizzazione Mondiale della Sanità) già dal 1992, ma solo in data 29 febbraio 2024 la Camera dei Deputati ha approvato 6 mozioni di maggioranza ed opposizione, che il Governo ha accolto, per inserire, già ad aprile p.v. nei L.E.A. (Livelli Essenziali di Assistenza) il riconoscimento della sindrome di una malattia invalidante, ma senza aumento di spesa del Fondo Sanitario Nazionale.
Gli antichi, la malattia della fibromialgia, la chiamavano sindrome di Atlante, il gigante greco, che reggeva sulle sue spalle il globo terrestre.
Oggi i medici sanno che la fibromialgia è una patologia cronica, che provoca dolore diffuso in tutto il corpo e altri sintomi come astenia, cefalea, e disturbi intestinali. Questa condizione è spesso definita come una
“malattia invisibile” poiché è difficile da riconoscere e diagnosticare. Alcuni elementi chiave e rimedi ipotizzabili sulla fibromialgia sarebbero i seguenti:
1° Sintomi:
•Dolore: si tratta di un dolore sordo e costante che coinvolge tutto il corpo e persiste per più di 3 mesi.
•Problemi di sonno: le persone con fibromialgia spesso soffrono di disturbi del sonno.
•Difficoltà cognitiva: comunemente chiamata “fibro nebbia”, si manifesta con difficoltà di concentrazione o attenzione.
•Fatica: le persone affette da questa malattia si sentono spesso stanche e deboli, e spesso si svegliano con dolore.
2° Cause:
•La causa esatta della fibromialgia non è ancora nota.
•Fattori che potrebbero scatenarla includono:
•Genetica: alcune mutazioni genetiche sono coinvolte.
•Infezioni precedenti: possono scatenare o peggiorare i sintomi. •Traumi fisici o emotivi: persone con traumi possono sviluppare questa condizione.
•Stress: lo stress prolungato può essere un fattore scatenante.
3° Complicazioni:
•Se non trattata, la fibromialgia può portare a: •Dolore e fatica cronici
•Problemi di sonno
•Difficoltà nel concentrarsi sul lavoro o a casa •Depressione 4° Diagnosi:
•Non esiste un singolo test diagnostico per la fibromialgia.
•Il dolore diffuso per almeno tre mesi, senza altre malattie di base, può confermare la diagnosi.
•Esami del sangue possono escludere altre patologie. 5° Trattamento:
•L’obiettivo principale è ridurre il dolore e migliorare la qualità della vita.
•Opzioni di trattamento includono:
•Farmaci: analgesici, antidepressivi, farmaci per il sequestro delle formiche.
•Terapia fisica: esercizi ginnici per migliorare la resistenza e la forza.
•Terapia occupazionale: modifiche nell’area di lavoro per alleviare il disagio. •Consulenza psicologica: per affrontare lo stress. 6° Alimentazione:
•Alcuni cibi possono aiutare a ridurre i sintomi:
•Da mangiare: frutta, verdura, molta acqua, più piante che carne.
•Da evitare: caffeina, prodotti lattiero-caseari, glutine, glutammato mono-sodico.
7° Specialisti:
•Il reumatologo è specializzato nel trattamento di malattie come la fibromialgia. “Occorre ricordare che la fibromialgia è una condizione complessa e richiede un approccio multidisciplinare per gestirla al meglio”. Sinora tutti gli esperti clinici affermano che la fibromialgia è una patologia cronica, che si manifesta attraverso un dolore diffuso in tutto il corpo e che si caratterizza per il suo essere difficilmente riconoscibile (per questo viene anche definita “malattia invisibile”). I sintomi, uniti alla difficoltà nel diagnosticare la malattia, sono associati a disturbi dell’umore e un generale peggioramento nel benessere percepito. Esistono però delle terapie e dei cambiamenti nello stile di vita che permettono di convivere meglio con questa patologia.
Ma se essa è cronica ed invalidante è inguaribile ma solo tamponabile con farmaci, ginnastica, sedute psicologiche. Oggi si ritiene che la fibromialgia è una malattia che colpisce tra il 2 e il 4% della popolazione. La maggioranza delle persone che ne soffrono sono le donne con un’età compresa tra i 40 e i 60 anni (post menopausa), solo 1/7 sono gli uomini.
Chi è affetto da questa patologia ottiene risultati negativi ai test diagnostici e strumentali proposti dallo specialista per indagare sull’origine del dolore, aumentando la frustrazione della ricerca di una diagnosi. Si è malati ma non si sa perché. Non si conoscono ancora le cause soggettive ed oggettive del manifestarsi della fibromialgia. Al momento gli esperti ritengono che possa insorgere a causa di una concomitanza di fattori genetici, infettivi, ormonali e anche in seguito ad alcuni traumi fisici e psicologici.
Ora, dopo 32 anni, noi diciamo: “Se sono rose fioriranno!”. Inoltre, ci auguriamo che il SSN sia all’altezza diagnosticandone la sindrome della fibromialgia. Infatti siamo convinti che non bastino i reumatologi specializzarti e gli osteopatici o gli esperti del lupus. Ebbene vi sono ben 18 punti del corpo umano da palpare e verificare. Il medico deve mettere le mani sul paziente nei punti doloranti e capire esattamente e luogo e tipologia delle cause possibili dal retro-collo alla schiena e sino alle braccia e alle gambe e alla punta dei piedi.
Insomma, capiremo presto se ci sarà o non ci sarà la svolta per i sofferenti e se ne terrà conto il SSN (per l’individuazione e le cure) e anche l’Inps (per le invalidità civili) e se ciò arriverà anche ai datori di lavoro per il trattamento dei loro dipendenti. Siamo speranzosi. L’unanimità del voto del Parlamento ci fa bene sperare!