La Rai ci ha propinato, tramite report, un lungo servizio nel quale giornalisti segugi, piuttosto orientati, hanno messo in collegamento, l’associazione Gladio, nata per fronteggiare nel dopoguerra eventuali insorgenze comuniste, la immancabile Massoneria di Licio Gelli e l’estremismo nero con la morte di Giovanni Falcone.
Tuttavia il Corriere della sera svela che dagli Archivi di Stato Russi, finalmente consultabili, emerge qualcosa della quale nessuno parla nella stampa d’inchiesta.
Il finanziamento del Partito Comunista Italiano che beneficiava di fondi resi disponibili dal PCUS (il Partito Comunista Sovietico) attraverso dal se transazioni commerciali.
Diverse centinaia di milioni di dollari sono transitati estero su estero, ed a quanto pare era stato proprio Giovanni Falcone a mettere le mani e ficcare il naso in questa faccenda.
Non a caso undici giorni dopo il suo omicidio magistrati russi si recarono in Italia per appurare le circostanze indagate dal magistrato Palermitano.
Le carte sono veritiere e non configurano solo il reato di finanziamento illecito quanto anche quelli relativi a reati tributari e falsi in bilancio.
Chissà se il rotacismo di Sigfrido Ranucci, che conduce Report, impedirà al loquace indagatore di fare una puntata anche su questa pista.
Lucio Barani (Segretario Nazionale NPSI)