Sanità

A cura di:

Lucio Barani
Lucio Barani (segr. nazionale nPSI)

Il sistema sanitario italiano, un tempo considerato uno dei migliori al mondo, sta affrontando una crisi senza precedenti.

Il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) viene istituito nel 1978 dall’allora Ministro della Sanità Tina Anselmi durante il IV governo Andreotti con la legge n.883/78. Il SSN dando applicazione a quanto stabilito dalla Costituzione: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. ” (Art. 32). Universalità, uguaglianza ed equità divennero i punti cardine a cui si attenne lo sviluppo del SSN inteso come complesso delle funzioni, delle strutture e delle attività che concorrono a promuovere, a mantenere e a recuperare la salute fisica e psichica di tutta la popolazione. Il SSN allora organizzato in tre livelli di intervento: stato, regioni ed gli enti locali garantiva la sostanziale pariteticità delle condizioni di salute su tutto il territorio nazionale, garantendo a chiunque i livelli uniformi di assistenza, ossia l’insieme delle attività che devono essere erogate. Con la legge 833 /78 vengono altresì istituite le USL (Unità Sanitarie Locali), ossia strutture operative dei Comuni con in capo la gestione di: le strutture ospedaliere del territorio, la medicina di base, il servizio farmaceutico, l’igiene pubblica, l’igiene mentale, il servizio veterinario, la medicina preventiva e igiene del lavoro; a ciò si aggiunge la gestione contabile e amministrativa, fermo restando il finanziamento attraverso la fiscalità generale. L’assetto molto sommariamente sunteggiato è stato progressivamente superato con una serie di interventi del legislatore:

D. Lgs. 502/92

D. Lgs. 517/93

D. lgs. 229/99 (Bindi)

D. lgs 56/2000 (Federalismo Fiscale)

D. lgs 347/01 convertito in L. 405/01 (Accordo Stato – Regioni 8/8/01)

DDL. 615 (Autonomia Regionale Differenziata)

Il D. Lgs. 502/92 apre di fatto il processo di aziendalizzazione del SSN: le USL diventano Aziende Sanitarie Locali (ASL), vengono create le Aziende Ospedaliere e le Aziende Ospedaliere Universitarie e ridefiniti gli ambiti territoriali delle Aziende sanitarie su base provinciale, la funzione di indirizzo e controllo dei Comuni viene meno, la regionalizzazione del SSN, maggiore autonomia nel governo e coordinamento dei SSR (dimensione territoriale delle ASL, “quasi-mercato”, nomine dirigenziali, ecc.).

Il D. Lgs. 502/92 apre di fatto alla regionalizzazione del SSN in quanto il Piano Sanitario Nazionale a decorrere da tale provvedimento è redatto con la partecipazione delle regioni. Nonostante tutti i provvedimenti successivi alla legge 833 /78 ne dichiarino l’aderenza (più formale che sostanziale), si evince l’emersione di una serie di elementi di regolarità: oltre all’aziendalizzazione poco sopra sunteggiata, la regionalizzazione e la finanziarizzazione. La regionalizzazione iniziata negli anni ’90 è di fatto una Caporetto del SSN in quanto di fatto non si è prodotto un processo virtuoso in grado di coniugare esigenze di razionalizzazione di spesa e miglioramento dei servizi in relazione alle esigenze territoriali, piuttosto si è assistito ad un divaricamento sempre più accentuato. A titolo esemplificativo si considerino i LEA (Livelli essenziali di Assistenza): secondo il sondaggio GIMBE del 2022 l’Emilia-Romagna è al primo posto con il 93,4% di adempimenti, in coda la Sardegna con il 56,3%.

In altre parole si assiste alla trasformazione del finanziamento e della prestazione sanitaria in investimenti finanziari e la correlata partecipazione degli attori finanziari nel settore. La dinamica fu innescata dal superamento del paradigma keynesiano e la successiva adozione di quello neoliberista, ossia un intreccio sinergico tra tagli alla spesa pubblica sociale, privatizzazione del patrimonio statale, conservatorismo fiscale e politiche di deregolamentazione. L’assunzione del paradigma liberista ha dimostrato, ancora una volta ed inequivocabilmente, la veridicità delle falle del sistema liberista.

 I Liberali e Riformisti NPSI Toscana ritengono che il sistema sanitario pubblico italiano abbia subìto una serie di tagli ai finanziamenti che hanno compromesso la qualità e l’accessibilità dei servizi sanitari. Le liste d’attesa per visite specialistiche e interventi chirurgici si sono allungate, e molti ospedali si trovano in condizioni di sovraffollamento e carenza di personale. Quindi, giusto per essere chiari e coincisi, nei prossimi anni assisteremo alla fine del SSN orientato ai principi di universalità, uguaglianza ed equità.

Le cause di questa crisi sono molteplici e complesse:

Tagli ai Finanziamenti: La riduzione dei fondi destinati alla sanità pubblica ha portato a una diminuzione delle risorse disponibili per ospedali e cliniche, compromettendo la qualità dei servizi offerti.

Gestione Inefficiente: La burocrazia e la gestione inefficiente delle risorse hanno contribuito a sprechi e inefficienze che aggravano ulteriormente la situazione.

Le conseguenze di questa crisi sono gravi e tangibili. Molti cittadini si trovano costretti a ricorrere a servizi sanitari privati, spesso molto costosi, per ottenere cure tempestive. Questo crea una disparità nell’accesso alle cure mediche, penalizzando le fasce più deboli della popolazione.

Aumento dei Finanziamenti: È necessario aumentare i fondi destinati alla sanità pubblica per garantire servizi di qualità a tutti i cittadini.

Riforma della Gestione: Implementare una gestione più efficiente e trasparente delle risorse sanitarie per ridurre gli sprechi e migliorare l’efficienza.

Supporto al Personale Sanitario: Investire nella formazione e nel benessere del personale sanitario per garantire un ambiente di lavoro migliore e più produttivo.

Per ritornare ad una situazione di normalità bisognerà agire in modo sistematico e radicale operando una netta destrutturazione e superamento dell’impianto legislativo e una ridefinizione organizzativa del SSN in modo da troncare definitivamente ogni interferenza del privato e correggere in itinere sprechi e malversazioni che, è bene ricordalo, non sono mai cessati. Dal punto di vista legislativo ci si adopererà per un pieno ripristino della legge n.883/78 da cui ne consegue una cancellazione definitiva e senza appello dell’impianto legislativo dagli anni ’90 in poi, condizione preliminare per fare ciò la cancellazione di due obbrobri giuridici imposti nella Costituzione:

Il pareggio di bilancio contenuto nell’art. 81 riformato con La Legge Costituzionale 1/2012  che di fatto castra l’attività politica vincolandola ad un principio semplicemente fuori dalla realtà pressoché estraneo alla tradizione giuridica italiana;

Il titolo V riformato con la Legge Costituzionale 3/2001 (conseguenza nefasta del Referendum dell’Ottobre 2001 voluto fortemente dal centrosinistra di Rutelli, Prodi, D’Alema e Fassino) che ha modificato l’assetto del governo territoriale contribuendo a creare 21 sistemi sanitari diversi che viaggiano a velocità diverse.

La crisi del sistema sanitario italiano richiede interventi urgenti e mirati. Noi Liberali e Riformisti NPSI siamo impegnati a lavorare per un sistema sanitario più equo, efficiente e accessibile per tutti i cittadini, operando una netta separazione fra pubblico e privato, la fine delle esternalizzazioni come della sanità convenzionata propriamente detta in quanto ingiustificato esborso per la fiscalità generale le cui risorse dovrebbero essere dirottate per il potenziamento delle strutture territoriali: fra il 2000 ed il 2020 il SSN ha dovuto infatti tagliare per ragioni di spesa ben 486.000 posti letto; ciò non è accettabile. Considerando la delicatezza e l’importanza del tema riguardante la sanità,  il Nostro Partito con il proprio candidato Presidente di Regione nei prossimi mesi porrà in essere, partendo dalle tesi del proprio progetto politico, delle analisi volte ad individuare strumenti che diano soluzioni migliorative. Tutto ciò farà parte dei programmi elettorali con i quali il Partito dei Liberali e Riformisti NPSI si proporrà ai cittadini sul territorio toscano in occasione delle prossime elezioni amministrative.

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Di Staff

Un pensiero su ““La mia azione di governo per rendere la sanità a misura di ogni cittadino””
  1. Reale CRONISTORIA non conosciuta o dimenticata.
    Pertanto, consiglio, di farla RICORDARE inviandola a tutti gli attuali eletti esponenti politici e nelle scuole, perchè i giovani sappiano e conoscano il perchè di tante discrepanze su questo importante argomento della vita italiana, qual è appunto il “Servizio Sanitario Nazionale”.

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