Il più grande ostacolo a ogni forma di garantismo è rappresentato dalla gogna mediatica che va puntualmente in scena ogni qual volta c’è un’inchiesta giudiziaria in cui sono coinvolti dei politici. Proprio come nel caso di Giovanni Toti, complici le fughe di notizia dalle procure, si ha contezza solamente degli impianti accusatori, tralasciando del tutto i punti a difesa degli indagati. Notizie, oltretutto, legate prevalentemente a costumi e vicende private raccontate con minuziosi dettagli e che, però, nulla hanno a che vedere con la ricerca del reato. Un malcostume tutto italiano che rende mediatici i processi e le inchieste orientando e, addirittura, aizzando pericolosamente l’opinione pubblica, troppo spesso indotta a farsi un’idea deviata della realtà dei fatti. Il concetto stesso di giustizia richiede come prerequisito la terzietà di chi è chiamato, in qualsiasi sede, a pronunciarsi. Premessa che viene chiaramente meno se si diffondono informazioni parziali o che tendono ad avvalorare esclusivamente le tesi dell’accusa. Senza contare che i processi si devono svolgere nei tribunali e non sui giornali.

Il segretario nazionale del Nuovo Psi Lucio Barani

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Di Staff

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