E’ palese come le leggi contro gli abusi, la violenza di genere e i femminicidi, benché sacrosante e necessarie, siano insufficienti ad arginare questi così odiosi fenomeni.
Il caso drammatico della giovanissima Giulia Cecchettin, vittima di un suo coetaneo, pone l’accento sull’urgenza di puntare sulla prevenzione, partendo quindi da educazione e formazione.
Un’idea alla quale il Nuovo Psi, erede di quella tradizione socialista e riformista che condusse le donne a conquistare il diritto di voto nel 1946, lavora da tempo su iniziativa di Priscilla Salerno che ha predisposto un’apposita proposta di legge per introdurre l’insegnamento della ‘cultura di genere’ nelle scuole.
Nel corso della nostra assemblea di mercoledì prossimo, approveremo questa iniziativa e chiederemo fin da subito ai partiti rappresentati in Parlamento di farla immediatamente propria così da tradurla subito in legge.
Lo stesso ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha proposto la pubblicazione di una guida per riconoscere i segnali spia.
Un’idea che condividiamo, ma che con la nostra proposta, che prevede l’obbligo di approfondire a scuola le tematiche relative alla violenza di genere, vogliamo rendere ancora più incisiva.
Lucio Barani (Segretario nazionale del Nuovo Psi)